09.06.21

“I am endlessly creating myself. I am available for timelines of radical wealth, radiant health and intuitive inspiration that continues to expand and change the world.”




07.06.21

No one knows the landscape of my life like I do.
The stories I tell about my creative projects, capacities, and talents, get embedded in them. When I doubt their potential, it seeps in. When I cut them down to size, their budding is belittled. When I care more about being palatable than being true, my message gets muddled.
If I criticize my work before it has the chance to show me what it is, I miss out on the best part of the process: to be in awe of how the muses want to use me.  

With this eclipse, I interrupt the narratives that tell me I can’t, won’t, or don’t know how to realize my potential. Self-expression can take a million forms. The most important thing to me is experimenting with the modality that moves me.
Even if I choose to become an expert at it, I am not confined to one specific craft. My whole life is my canvas and I can always change color palettes.

When I think back to what was coming to consciousness in my creative life in November/December of 2020, I can see the connection to this moment. It’s a new beginning, but not one born in a silo. I connect the dots and use them as a map to reflect on how much I’ve grown and where to go next.




01.04.21

Non tutti capiscono
che si soffre
anche di cose belle




?.?.20 (dal diario)

Mi guardo allo specchio e non mi vedo più.
Capelli rossi, non miei
pelle, stanca
tristezza, la mia.


Il mio cuore è stanco
eppure dovrebbe cavalcare il mondo.
A volte una pesca può farmi stare meglio
quando non ci riesco,
spero che domani vada meglio
sia diverso.




22.02.21

“L’ho beccata in discoteca con lo sguardo da serpente”




09.02.21

“From the gardens where the grass ain't cut,
them serpents lurking blood”




04.02.21

Wild Geese by Mary Oliver

“You do not have to be good.
You do not have to walk on your knees
for a hundred miles through the desert, repenting.
You only have to let the soft animal of your body
love what it loves.
Tell me about despair, yours, and I will tell you mine.
Meanwhile the world goes on.
Meanwhile the sun and the clear pebbles of the rain
are moving across the landscapes,
over the prairies and the deep trees,
the mountains and the rivers.
Meanwhile the wild geese, high in the clean blue air,
are heading home again.
Whoever you are, no matter how lonely,
the world offers itself to your imagination,
calls to you like the wild geese, harsh and exciting -
over and over announcing your place
in the family of things.” 




25.01.21

La Lune, Vènus et plus...

In questi giorni sono ossessionata dal pensiero di non star presentando me stessa nella maniera più completa. Sarà che grandi energie si stanno muovendo con la prossima luna piena in Leone, sole in Aquario e diversi transiti, e quindi inevitabilmente vengono maggiormente alla luce gli aspetti del carattere e le situazioni o problematiche che governano. Nel mio caso, sbatti con il mio IO sociale, perchè l’ascendente rappresenta la “maschera che presentiamo al mondo”, e bisogno di accettazione da parte degli altri (e quindi proprio azzeccatissimo il bisogno di ri-presentarmi e ri-valutare il mio profilo Instagram, per esempio). Analizzando meglio... Non mi viene facile parlare di me, quindi non dovrebbe essere così difficile accettare che le persone non mi conoscano, o peggio, che mi fraintendano. Che poi, razionalmente, so benissimo che non mi deve interessare cosa pensano gli altri di me, che non posso piacere a tutti e che dovrei prenderla serenamente... già, vivere da Bilancia con luna in Leone e ascendente Aquario però è un’altra storia. Almeno da quando ho scoperto che posso dare la colpa agli astri è tutto un po’ meglio. Comunque il punto è che al posto delle parole e di dare spiegazioni su come mi sento e cosa provo, ho sempre preferito il linguaggio delle immagini, che purtroppo non sempre è esaustivo o comprensibile. Sta di fatto che per potermi esprimere ho iniziato a fotografarmi e fotografare quello che pensavo potesse dare un’idea del mio mondo interiore. Così ho pensato che, siccome facevo tonnellate di foto e vivevo d’immagini, la fotografia potesse essere il mio mestiere... spoiler: nope! Fare foto alle mie amiche seguendo le idee che avevo in testa, quasi sempre utopiche, portava a risultati sempre insoddisfacenti per me, e a volte disagianti per loro (guardando indietro quanto mi dispiace!), ma nonostante la continua amarezza, la mia testardaggine mi ha portato a voler continuare. Ci ho provato per un periodo, con una superficialità grande come la visione che avevo in mente delle mie future campagne su riviste di moda. Ho passato giornate in studi fotografici a svolgere un lavoro di dubbio gusto e significato, con la speranza di arrivare ad un certo livello, convinta che quella fosse la strada giusta per la realizzazione; finché la sola vista della macchina fotografica mi faceva venire una leggera nausea legata ad abbondante ansia da prestazione. L’idea di perseguire quel sogno mi aveva lentamente abbandonata (per fortuna ho sempre avuto uno spiccato senso di auto-conservazione mista ad evidente pigrizia). Allora ho capito che la fotografia non era il mio mezzo, era solo UN mezzo. Liberata da quella angoscia di fallimento, ho sentito il bisogno di tornare a studiare per capire meglio chi fossi e cosa volessi. Non che io l’abbia poi capito, almeno non del tutto, fatto sta che ho esplorato di qui e di la, ed è successo che i vari incontri con l’arte, e con persone che me l’hanno fatta amare ancora di più, mi hanno portata a volerne fare parte attivamente. All’inizio pensavo di non potermi permettere il sogno di vivere d’arte, e quindi ho studiato come aiutare gli altri a viverne. Alla fine invece, per farla breve, in mezzo ad amici artisti, tra un opening e l’altro, ispirata da più di un libro capitato al momento giusto, ho realizzato che volevo concedermi uno studio tutto mio per poter sperimentare e usare la pittura (e in modo totalmente dilettantesco anche la scultura) per tirare fuori qualcosa (sempre il discorso iniziale di non sapere esprimersi bene a parole). E qualcosa sta succedendo.
Intanto tutto questo percorso è emerso (o forse no) sul mio profilo Instagram... (e qui mi ricollego all’inizio). La piattaforma, da quando è nata, è stata il mio mezzo preferito per comunicare. L’introversione e la timidezza mi hanno portata, negli anni, a “vivere” molto online, infatti ho avuto un profilo in quasi tutti i siti di condivisione foto che hanno preceduto l’immediatezza e la popolarità di Instagram, e che sono progressivamente diventati obsoleti. Avere e costruire un’immagine virtuale di se stessi non è cosa semplice, e non ho la pretesa di poter scrivere qualcosa d’interessante a riguardo. Voglio solo dire che ci sono giorni in cui l’ansia dell’apparire in un modo o in un altro mi porta a pensare di cancellare tutto e sparire. Ci sono anche giorni in cui non me ne frega assolutamente niente e ritengo inutile, stupido e immaturo spenderci così tante energie, e altri in cui lo uso senza troppi pensieri, trovando immagini e persone che mi ispirano e con cui instaurare uno scambio. Se dovessi realizzare che gli aspetti negativi superano quelli positivi e che l’utilizzo di questo mezzo mi limita piuttosto che abbattere eventuali confini, non esiterei a disfarmene (o a ricominciare da zero con un nuovo profilo lol). Intanto, spero di riuscire a condividere qualcosa di interessante per qualcuno, a trasmettere anche solo in parte chi sono e al tempo stesso soddisfare questa esigenza di raccontarmi in qualche modo... poi, chissà, forse troverò altre strade. :)